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Piacciono molto agli appassionati dei Franciacorta le piccole aziende a carattere familiare che hanno l’impostazione e le dimensioni dei cosiddetti “récoltants manipulants” champenois. L’amante tipo del Franciacorta Docg, che pur guarda con il dovuto rispetto al lavoro anche di aziende a più grandi dimensioni, che tanto hanno fatto e fatto per l’immagine e la conoscenza della denominazione, tende a trovarsi maggiormente a proprio agio – un fattore psicologico che ha il suo perso nella percezione e nella valutazione dei vini – di fronte a vini provenienti da piccole aziende che a suo parere hanno il pregio di controllare strettamente, in modo artigianale direi quasi, tutte le fasi della produzione, dal vigneto alla cantina sino alla commercializzazione. E di assicurare pertanto un prodotto qualitativamente superiore, che esprime con più forza e fedeltà le ragioni e le specificità del territorio di origine. Una delle aziende franciacortine che fanno sicuramente parte del novero di quelle considerate come una garanzia dai cultori delle “bollicine” Docg bresciane, anche in virtù delle sue dimensioni, é quella creata nel 1997 da un appassionato, Bruno Dotti, arrivato al vino dopo una precedente esperienza quale imprenditore nel settore della termoidraulica. Ll’azienda agricola San Cristoforo oggi che cantina e vigneti si avviano ad arrivare a pieno regime conta su una dozzina di ettari di vigneto, tutti in Erbusco, e su una produzione, per l’80% destinata a Franciacorta Docg, di 80 mila bottiglie, che potranno salire al massimo, nei prossimi anni, sino a centomila. Impresa assolutamente familiare quella della cantina San Cristoforo, con Bruno Dotti coadiuvato dalla moglie Claudia e dalla figlia Celeste, a curare personalmente la realizzazione dei suoi vini. Dotti è tra gli animatori di una costituenda Associazione dei vignaioli franciacortini, che aderirà alla Fivi, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti vigna e cantina, e produce ancora, in numero progressivamente in riduzione, validi Curtefranca bianco e rosso, un Merlot in purezza e una golosa Barbera, Reprobus, rigorosamente in magnum. E i risultati sono da anni apprezzati da un circolo di aficionados, ristoratori, enotecari e privati, che di San Cristoforo sono convinti sostenitori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Franciacorta Brut 2008
DOCG Franciacorta
San Cristoforo
Con l'acquisto di questo prodotto è possibile raccogliere 2 punti fedeltà (regolamento).
A mio parere un Franciacorta base, 60 mila le bottiglie prodotte, caratterizzato da una formula vincente collaudata da anni e da un fantastico rapporto prezzo qualità. E’ ottenuto da uve Chardonnay in purezza, provenienti da vigneti di 15 anni d’età, matura e si affina in acciaio, con una permanenza sui lieviti mai inferiore ai 24 mesi.
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Bellissimo colore, un paglierino oro squillante luminoso il Brut (non millesimato ma figlio di uve dell’annata 2008 e con un dosaggio di zucchero contenuto in 4-5 grammi), sottile e continuo il perlage, e subito una solare, calda, avvolgenza a naso, un “abbraccio” di frutta esotica e agrumi, un bel gioco dolce/maturo – salato/nervoso, con leggere venature di frutta secca a costituire un insieme fresco, vivo, pulito, molto godibile.
Che continua una volta passati alla fase gustativa, con una bolla leggermente croccante, una notevole vinosità e ricchezza di frutto, una nitida vena sapida che percorre il vino e lo rende, anche grazie ad una calibrata acidità, perfettamente equilibrato e godibile. Uno di quei Franciacorta “base” che quando ne stappi una bottiglia devi già tenerti pronto ad aprirne una seconda. Meglio ancora un magnum.
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